Alentejo
Con la sua atmosfera soleggiata, l’Alentejo occupa circa un terzo del Portogallo, partendo dalle terre dal Tago fino all’Algarue, nel sud. Nonostante la sua notevole superficie, ospita solo un decimo della popolazione del Portogallo.
Il susseguirsi di colline è colorato dall’oro dei campi di frumento e dall’argento degli ulivi, i villaggi bianchi immersi in un atmosfera di pace e tranquillità. Nell’Alentejo il ritmo della vita è palpabilmente più lento.
Le pianure sono punteggiate dalle tipiche pietre disposte in cerchio, i dolmen, e altri reperti dell’Età della pietra, soprattutto a Évora, il nucleo storico della regione, centro di una cultura elevata, tangibile sia all’interno delle sue mura sia nelle località vicine come Elvas, Estremoz o Vila Viçosa. La città fu fondata dai Romani che apprezzavano questa terra, delimitata a nord dal fiume Tejo (da dove viene il nome della regione “oltre il Tejo”), a sud dall’Algarve e a est dalla Spagna. Oltre le sue città storiche, l’Alentejo vanta un eccezionale costa atlantica coparsa di piccoli villaggi di pescatori, ma per ora turisticamente poco sfruttata.
Tra le attività principali dell’Alentejo si enumera la produzione del sughero, dalla corteccia della quercia da sughero, la coltivazione di olive, e la produzione del vino, nei rinomati vinieti del Portogallo meridionale, a Reguengos e Vidigueira.
Per visitare la regione è possibile noleggiare una macchina all’aeroporto, ed attraversarla da nord a sud su comode strade statali, in circa quattro ore. Anche se le zone confinanti con la Spagna e la vicina regione di Algarve sono tratteggiate da colline scoscese, gran parte dell’Alentejo è composto da colline basse facilmente percorribili.